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2 dicembre 2019 | I gruppi di ricerca SURFIN e TEO del Dipartimento di Chimica e del NIS tra i fondatori dell'Istituto Astrobiologico Italiano

Pubblicato: Lunedì 2 dicembre 2019
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Una rete multidisciplinare di 14 laboratori di ricerca italiani per lo studio dell’astrobiologia e della chimica che ha dato origine alla vita

I gruppi di ricerca in campo chimico fisico sperimentale (Gruppo di chimica fisica delle superfici e delle interfacce, Prof. Gianmario Martra) e teorico (Gruppo di chimica teorica: Prof. Piero Ugliengo), del Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino e del NIS (centre for Nanostructured Interfaces and Surfaces), fanno parte dei 14 laboratori costituenti l’Istituto Astrobiologico Italiano-Rete dei laboratori nazionali di Astrobiologia - IAI-ASTROBIOLab, fondato nei giorni scorsi dalla Società Italiana di Astrobiologia (SIA), presieduta dal prof. Raffaele Saladino dell’Università della Tuscia di Viterbo.

L’Istituto Astrobiologico Italiano raccoglie circa 80 ricercatori operanti in varie Università ed enti di ricerca italiani selezionati da un panel di esperti nazionali e internazionali. I laboratori che aderiscono allo IAI-ASTROBIOLab saranno coinvolti nella ricerca fondamentale ed applicata nei principali settori dell’astrobiologia, che comprendono l’origine della vita, l’astrochimica, la chimica prebiotica, la radiobiologia, la biologia sintetica, gli estremofili, l’abitabilità, la ricerca della vita nello spazio, la ricerca della vita nei pianeti extra-solari, la panspermia, lo sviluppo di nuove procedure analitiche, e l’identificazione di biomarcatori della vita.

Lo IAI-ASTROBIOLab, unica struttura nazionale di ricerca e divulgazione ad occuparsi esclusivamente di questi temi, avrà la funzione di stimolare la collaborazione tra i ricercatori operanti nelle diverse discipline e di formare una nuova generazione di ricercatori per l’Astrobiologia con una preparazione interdisciplinare e multisettoriale.

Comunicato stampa in allegato

 

Ultimo aggiornamento: 02/12/2019 12:40
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