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BIOCHEMENERGY

Tipologia
Progetti nazionali
Coordinatore
Enzo Montoneri

Aree / Gruppi di ricerca

Partecipanti al progetto

Descrizione del progetto

upload_g_braf_01.jpgIl progetto è il primo a proporre la valorizzazione di biomassa residuale come risorsa di prodotti chimici da riciclare all'industria, e non unicamente come potenziale combustibile.

I biotensioattivi isolati dai rifiuti solidi urbani possono essere fortemente competitivi con i tensioattivi commerciali di sintesi. La commercializzazione e l'uso di tali biotensioattivi avrebbe un doppio impatto positivo sia economico sia ambientale, migliorando l'economia di gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti, sortendo il risparmio di petrolio e conseguentemente contribuendo alla diminuzione delle emissione di anidride carbonica.

Per valutare l'impatto economico potenziale della proposta del progetto Biochemenergy, basta pensare che il mercato mondiale dei tensioattivi di sintesi è di diversi milioni di tonnellate, con un giro d'affari dell'ordine di 20 miliardi di euro, e che il prezzo medio di un tensioattivo è 1-2/kg, mentre il suo valore come combustibile è valutabile in 0,1-0,2/kg.

Da questo se ne ricava una lezione antica di economica domestica, prima di buttare o bruciare, vediamo se quello che abbiamo può essere utilizzato meglio.

In tutto ciò, un particolare riconoscimento va dato alla Regione Piemonte che risulta essere il primo ente al mondo ad aver finanziato un'idea progettuale così innovativa nel campo della gestione dei rifiuti.

Attraverso il Bando regionale per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo per l'anno 2006 ha infatti finanziato il progetto "Biomass Wastes as Renewable Source of Energy and Chemicals for the Industry with Friendly Environmental Impact. Optimizing use of Piemonte wastes bioenergy inventory", che per spunti di interesse e potenzialità applicative future ha ottenuto il primo posto nella graduatoria finale.

Il progetto, sintetizzato nell'acronimo Biochemenergy, ha come responsabile scientifico il prof. Enzo Montoneri del dipartimento di Chimica Generale e Chimica Organica dell'Università degli Studi di Torino e coinvolge, inoltre, il Dipartimento di valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali dell'Università di Torino, alcuni enti Piemontesi ed aziende private in veste di co-proponenti.

Ultimo aggiornamento: 26/07/2022 09:43
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